Le fedi nuziali rappresentano una delle tradizioni secolari che da sempre accompagnano il rito del matrimonio. Insieme alle partecipazioni di matrimonio, alle bomboniere e al bouquet della sposa, sono uno dei principali pilastri sui quali si basa la cerimonia cattolica.
Chiamata anche “Vera”, si tratta di un anello, solitamente in oro giallo (ma non solo), che gli sposi si scambiano nel giorno del matrimonio durante la cerimonia, come simbolo del loro imperituro amore e legame. La forma circolare simboleggia infatti l’unione. Le fedi hanno quasi sempre fatto parte del rito del matrimonio e la loro origine affonda le radici in epoche lontane, molto più profonde rispetto a quelle legate alla tradizione delle partecipazioni di matrimonio, piuttosto che delle bomboniere come doni per gli invitati.
Fides: la fedeltà che ci unisce
La fede viene indossata solitamente al dito anulare della mano sinistra. Non è così però nei paesi dell’Europa Centro-Orientale, o in Spagna, dove viene portata all’anulare della mano destra.
Ma da dove nasce l’usanza dell’anello all’anulare sinistro?
Abbiamo detto che ha origini molto antiche, così antiche che per scoprirle è necessario risalire addirittura agli egizi e alla loro cultura. Leggenda vuole che un’antica credenza egizia sostenesse che proprio dal dito anulare della mano sinistra corresse una piccola arteria che risalendo il braccio arrivasse direttamente al cuore. Da qui la credenza e la poesia nate dallo scambio di promesse eterne e fedeltà assoluta.
Nella tradizione del rito religioso Cattolico è usanza che le fedi vengano portate all’altare dal testimone, oppure da un bambino, detto paggetto. Adagiate su un piccolo cuscino di pizzo, vengono benedette dal celebrante prima dello scambio. Oggi questa tradizione è stata rivisitata, almeno in alcuni aspetti e gli sposi tendono a personalizzare sempre di più il momento dello scambio delle fedi. Ad esempio, gli amanti degli animali che hanno deciso di far partecipare alle nozze anche il loro fidato amico a quattro zampe, affidano proprio a li l’onere della consegna degli anelli all’altare. Un gesto romantico e dolcissimo per rendere partecipe della loro felicità anche il loro miglior amico peloso.
Le fedi nuziali nelle leggende del mondo
Ogni popolo ha un’interpretazione tutta personale legata al simbolo della fede nuziale.
Una bellissima leggenda cinese, ad esempio, spiega perché la fede deve essere portata sempre all’anulare sinistro. Secondo la tradizione cinese ogni dito rappresenta una diversa figura che fa parte delle nostre vite:
- Il pollice rappresenta i genitori
- L’indice rappresenta i fratelli, sorelle e amici
- Il dito medio rappresenta se stessi
- L’anulare rappresenta il coniuge
- Il mignolo rappresenta i figli
La leggenda cita:
““Unisci le tue mani, palmo contro palmo, poi unisci un dito medio all’altro facendo in maniera che essi puntino verso te. Ora tenta di separare in maniera parallela i pollici (genitori), noterai che si separano perché i tuoi genitori non sono destinati a vivere con te sino alla tua morte, unisci le dita nuovamente. Fai lo stesso con gli indici (fratelli, sorelle e amici) anche essi si separano perché loro se ne vanno ognuno alla ricerca del suo destino, unisci nuovamente le dita.
Ora tenta separare i mignoli (figli) anch’essi si separano perché i figli crescono e quando possono farcela da soli se ne vanno, unisci nuovamente le dita. Ora prova a separare gli anulari (coniuge) e ti sorprenderai quando non riuscirai assolutamente separale. Questo è dovuto al fatto che una coppia è destinata a stare assieme sino a l’ultimo giorno della vita, è per questo che la fede si usa nel quarto dito.”
Molto romantica e sofisticata.
La consacrazione dell’amore di due persone
Perché dovrebbe essere proprio un anello a rappresentare l’unione indissolubile tra due persone?
Per rispondere a questa domanda ci viene in aiuto un’antica usanza, sempre egizia. La società egizia discriminava l’appartenenza ad una classe sociale, piuttosto di un’altra, dal tipo di materiale utilizzato negli anelli indossati.
Questo popolo infatti permetteva solo alla classe sociale dei ricchi di indossare anelli con scarabei e geroglifici. Allo stesso modo la legge romana permetteva ai soli cittadini liberi di indossare anelli d’oro, mentre gli schiavi liberati potevano sfoggiare quelli in argento e gli schiavi dovevano accontentarsi del mero ferro.
Ma è ai pagani che dobbiamo l’adozione del simbolo del cerchio (e quindi dell’anello) come emblema dell’unione di due cuori. Durante il rito pagano del “matrimonio” (anche se ancora non poteva essere definito tale), era usanza disegnare un cerchio intorno ai futuri sposi come segno di buon auspicio.
I primi ad utilizzare un anello come promessa d’amore furono i barbari, ma l’utilizzo dell’oro come materiale lo si deve all’influenza cristiana per i quali questo metallo è simbolo di eternità.
Dal Medioevo ad oggi
Anche la tradizione ebraica, richiede un anello come suggello di unione eterna. Il mondo cristiano acquisisce questa usanza a partire dal tardo Medievo. L’importanza che veniva riconosciuta al materiale utilizzato per creare questi perfetti piccoli cerchi di metallo, era talmente elevata che l’oro venne utilizzato anche per incoronare re e vescovi. L’oro era talmente importante da essere utilizzato per sigillare le epistole papali.
Sempre in epoca medievale la sposa portava sul cuore per nove giorni prima del matrimonio, un anello con diamante al quale aveva attorcigliato un suo capello, il giorno delle nozze donava questo anello al suo futuro sposo. Arrivati al 1700 gli sposi introdussero un’altra gradevolissima tradizione nello scambio delle fedi nuziali: l’aggiunta dei loro nomi.
Una tradizione secolare
In poche righe è difficile descrivere l’importanza che questo piccolo, ma sempre grande, prezioso rappresenta nella vita e nell’unione di due persone. Un cerchio perfetto senza inizio e senza fine, la continuità e l’eterno ritorno. Un simbolo perfetto per l’unione matrimoniale.